LA SAN VINCENZO E IL CARCERE


Povertà fra le povertà, il carcere rappresenta per i Vincenziani un impegno di carità tra i più difficili e coinvolgenti, perché colui che si pone al di fuori dalla legge e dalle regole del vivere civile, spesso sconta gravi carenze personali o vive condizioni pesanti di emarginazione, che portano più o meno consapevolmente alla devianza e al crimine.

Il carcerato quindi non necessita solo di aiuti materiali, ma soprattutto di attenzione umana, di amicizia, di aiuto a redimersi, a ritrovare se stesso e un giusto ruolo nella società.

La condizione carceraria, ben lungi dal garantire quel trattamento di umanità e di rieducazione sancito dall’art. 27 della Costituzione Italiana, è avvilente e spesso produce solo disperazione, abbandono, disturbo mentale, stigmatizzando il reo nella sua devianza.

Gli assistenti volontari penitenziari della San Vincenzo De Paoli sono attivi in quasi tutte le regioni italiane ed operano in molte carceri, portando sostegno morale e materiale ai detenuti e cercando di combattere le gravi carenze del sistema. La loro azione, d’intesa con le Direzioni degli Istituti, con i Magistrati di Sorveglianza ed in collaborazione con le altre figure professionali istituzionali, con i Cappellani, si concretizza principalmente in:

  • visite in carcere e colloqui individuali di sostegno
  • distribuzione vestiario, generi di prima necessità e materiale didattico
  • organizzazione di corsi formativi e laboratori
  • attività culturali, didattiche, ricreative e sportive
  • attività religiose
  • interessamento per assistenza legale, pensionistica, amministrativa e sanitaria
  • accompagnamento e ospitalità dei carcerati in permesso premio
  • ricerca di lavoro all’esterno per l’accesso alle misure alternative
  • sostegno alle famiglie dei carcerati in condizioni d’indigenza
  • ospitalità ai familiari in visita
  • assistenza dopo la scarcerazione, ospitalità e ricerca d’inserimenti lavorativi.