i fondatori


 La Regola Internazionale della Società di San Vincenzo de Paoli dà nuova enfasi ai ruoli di tutti i sette fondatori e, andando oltre lo storico dibattito riguardo all’identità del vero fondatore originario (Emmanuel Bailly o Frédéric Ozanam), afferma:

“La Società di San Vincenzo de Paoli è una comunità cristiana diffusa nel mondo intero, fondata a Parigi, in Francia, nel 1833, da un gruppo di giovani laici cattolici: Auguste Le Taillandier che ebbe la prima ispirazione, il beato Frédéric Ozanam, Paul Lamache, François Lallier, Jules Deavaux, Félix Clavé ed Emmanuel Bailly molto più anziano di loro, i quali si riunirono per dar vita alla prima Conferenza. La Società vuole ricordare con gratitudine questi giovani che ci hanno dato un esempio di dedizione verso i poveri e la Chiesa e che seppero cercare e seguire, con umiltà e realismo, il saggio consiglio e l’appoggio di colui che diventerà il primo Presidente Generale della nascente Società, Emmanuel Bailly.

Su tutti, lo Spirito Santo soffiò rinforzando il carisma di ognuno, manifestandosi particolarmente con la fondazione della Società di San Vincenzo de Paoli. Tra i fondatori, il beato Frédéric Ozanam fu una radiosa sorgente d’ispirazione.”

 Non vi è alcun dubbio circa l’ispirazione e la guida fornita da Ozanam; ma chi erano i suoi amici, senza i quali l’organizzazione non avrebbe potuto essere fondata, né prosperare?

 I giovani fondatori erano amici che si conoscevano da poco più di un anno, tutti originariamente residenti al di fuori di Parigi. Soltanto il loro mentore, Emmanuel Bailly, si era stabilito nella capitale già da qualche anno. Essi avevano molto in comune, oltre alle loro radici provinciali: cinque di loro erano studenti di giurisprudenza; quattro avevano padri che erano medici; per la maggior parte provenivano da famiglie che facevano parte della classe media di lavoratori che sorse dopo la Rivoluzione francese. Il nucleo di amici consisteva di Ozanam, Lallier, Lamache e Le Taillandier, che in varia misura rimasero in contatto per tutta la vita (trent’anni dopo la morte di Ozanam, Paul Lamache, l’ultimo fondatore vivente, avrebbe riferito che ancora pregava ogni giorno per Frédéric).

 I fondatori condivisero una forte fede cattolica: il forte bisogno che sentivano di difenderla tra i loro coetanei, li indusse a creare e partecipare alla Conferenza di Storia, presieduta da Bailly. Questo desiderio di sostenere la loro fede in pubblico rimase evidente per la maggior parte della loro vita: cinque di loro continuarono regolarmente a contribuire con articoli ben motivati a riviste locali e ai principali giornali, divenendo membri molto rispettati delle comunità in cui si stabilirono e continuando a servire i poveri attraverso la Società che avevano fondato. Anche se oggi le loro storie sono sconosciute alla maggior parte dei membri di questa organizzazione, tutti i fondatori condussero esistenze dai tratti distinti.

 I sei uomini, la cui vita è abbozzata sotto, sono tutti ricordati per aver frequentato la prima riunione della Conferenza il 23 aprile 1833, nelle redazione de “La Tribune Catholique”. Il settimo e principale fondatore, Frédéric Ozanam, ha visto la sua storia raccontata in tanti libri e molte pubblicazioni. Anche se questi sette erano tutti presenti a quel primo incontro, non furono i soli attori protagonisti dello sviluppo della Società. Questi uomini furono fortunati ad avere – quale mentore negli aspetti pratici e spirituali della carità – suor Rosalie Rendu, la cui affascinante storia di vita è raccontata in una recente pubblicazione di suor Louise Sullivan. Molti altri si unirono alla fondazione dei sette e diedero un contributo significativo alla crescita e alla formazione della Società. Questi primi membri inclusero: Jean-Léon Le Prévost, un membro non studente che fornì una leadership significativa; Jules Gossin, un eminente cattolico parigino che divenne il capace successore di Bailly come Presidente Generale. Il gruppo degli amici lionesi di Ozanam – Paul Brac de La Perrière, Joseph Arthaud, Alexandre Dufieux, Henri Pessonneaux e Amand Chaurand – contribuì alle idee che favorirono una tensione creativa tra le Conferenze di Parigi e Lione, migliorando le prospettive per la Società che divenne un’organizzazione internazionale di successo. Infine, fu rilevante il contributo di Adolphe Baudon che guidò l’organizzazione attraverso un periodo di transizione molto difficile, mentre lui ricopriva il ruolo di terzo Presidente del Consiglio Generale. Egli rivestì tale carica per 38 anni e molti lo considerano un secondo fondatore della Società.

 Persone di fede – così come piene di talento e di integrità –, questi fondatori si incoraggiarono e sfidarono l’un l’altro. La Regola riveduta afferma correttamente che “lo Spirito Santo è stato senza dubbio presente in ognuno di loro alla fondazione della Società, promuovendo i carismi di ciascuno”. Sia Frédéric Ozanam che Emmanuel Bailly furono attenti alla diversità dei doni e delle capacità degli amici e li ispirarono ad una visione pratica della fede, all’amicizia vissuta come vocazione di servizio e alla compassione per i loro fratelli nel bisogno.